Programmazione Produzione

Programmazione produzione, cosè?

La programmazione della produzione è un’attività (un processo), il cui fine è quello di organizzare il reparto di produzione affinché sia coerente con i piani aziendali, dai quali scaturiscono gli obiettivi economico-finanziari di una azienda. La programmazione di produzione, nelle aziende manifatturiere, si occupa pertanto di definire i piani o i programmi di produzione e quindi di stabilire cosa, quanto e quando produrre con diversi livelli di dettaglio, diversi orizzonti temporali e possibilità di simulazione.

La programmazione della produzione è un processo complesso che viene svolto dalle aziende manifatturiere per organizzare il proprio reparto produttivo e per pianificare la produzione del futuro più o meno vicino. Questo processo coinvolge diverse funzioni aziendali, numerose risorse e strumenti per ragionare su previsioni che variano dal breve al lungo periodo ed è noto anche come pianificazione della produzione.

A seconda dell’arco temporale su cui si agisce, il processo di programmazione della produzione può essere diviso in due parti, la pianificazione (in genere nel medio-lungo periodo) e la schedulazione (nel breve o anche nel brevissimo) della produzione. Si parla di pianificazione e programmazione della produzione, o di programmazione e controllo della produzione.

Gli elementi che costituiscono un piano di produzione si possono suddividere in due parti: il Master Planning (che comprende il piano aggregato di produzione, detto anche Sales & Operations Planning, e il Piano Principale di produzione o Master Production Schedule con le relative verifiche di fattibilità) e il Detailed Planning (costituito dall’MRP, o Material Requirements Planning, e dalla schedulazione produzione).

Una caratteristica del processo di pianificazione della produzione è la sua ciclicità per cui uno stesso periodo è oggetto di più pianificazioni successive con crescenti gradi di definizione.

Chi è coinvolto nella programmazione della produzione

I ruoli coinvolti nel processo di pianificazione della produzione sono diversi, ognuno con i suoi compiti e responsabilità ben precise:

Responsabile produzione – è colui che programma e coordina l’attività produttiva di una azienda con l’obiettivo di incrementare e migliorare i livelli di produttività. Il direttore della produzione ha la visione più completa del reparto produttivo ed è il collegamento tra i vari reparti. Solitamente i suoi compiti sono quelli di pianificare e assicurare la realizzazione delle fasi produttive sulla base delle esigenze della struttura commerciale (decidendo i tempi e i metodi), coordinare magazzini e logistica (monitorando i livelli delle scorte), verificare lo stato dei macchinari e delle strumentazioni, organizzare e gestire le risorse umane nel reparto produttivo (in relazione al piano di produzione), definire il calendario operativo (in base al quale tutti i comparti organizzano le attività i tempi e le risorse da impiegare).

Responsabile programmazione produzione – è colui che programma le attività produttive, dal Demand Planning alla schedulazione di dettaglio, garantendo il raggiungimento degli obiettivi. I suoi compiti principali sono il mantenimento e il miglioramento della performance del processo produttivo. Principalmente si occupa di definire i requisiti di produttività, qualità e organizzazione del lavoro, garantire i piani di convalida e monitoraggio di strumenti, macchine, impianti e processi, programmare la produzione, gestire l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati e prodotti finiti, magari tramite l’utilizzo di una soluzione DDMRP (Demand Driven MRP).

Pianificatori – coloro che si occupano concretamente di realizzare i piani produttivi e che a loro volta possono essere suddivisi, a seconda dell’area di competenza, in: Pianificatore Materiali, Pianificatore Lavorazioni, Programmatore della Produzione, Programmatore Conto Lavoro.

Perché la programmazione della produzione è importante?

La programmazione della produzione è un processo indispensabile per aziende di una certa dimensione e per tutte quelle che vogliono fare un notevole balzo in avanti in direzione di una maggior e miglior organizzazione.

Una corretta pianificazione della produzione permette infatti di ottenere numerosi vantaggi, tra cui:

  • verificare lo stato delle risorse produttive e provvedere ad implementarle per tempo se necessario,
  • emettere gli ordini per l’approvvigionamento dei materiali facendoli arrivare al momento giusto,
  • mantenere le scorte di materia prima e le giacenze di prodotto finito al livello minimo necessario,
  • stabilire con largo anticipo date di consegna attendibili,
  • governare gli impianti producendo ciò che serve quando serve con la massima efficienza,
  • evitare (identificare ed eliminare) colli di bottiglia e code di materiali in attesa all’interno del flusso produttivo,
  • rispettare le date di consegna comunicate ai clienti e se necessario ripianificarle,
  • effettuare inserimenti di nuovi ordini urgenti e non precedentemente pianificati.

I rischi della programmazione della produzione

Il rischio principale in cui si può incorrere, come conseguenza delle tecniche di programmazione della produzione, è quello di utilizzare strumenti non allineati con la tecnologia oggi a disposizione (in genere l’alternativa più comune sono i fogli di calcolo Excel) e che danno l’illusione di poter pianificare senza spese, ma che presentano dei costi e rischi nascosti, dovuti a vincoli tecnici del prodotto non superabili. Altri rischi possono essere quelli di non avere dati aggiornati, di non avere visibilità di ciò che accade nei vari reparti o di disporre di software che non sono in grado di prendere in considerazione i vincoli. Gli strumenti più avanzati in grado di sopperire a questi problemi sono gli APS, o software per l’Advanced Planning and Scheduling.

I risultati derivanti dalla programmazione della produzione

Le soluzioni sedApta possono essere annoverate tra le migliori e più performanti tra gli strumenti disponibili, grazie alle più moderne tecnologie implementate (compresi algoritmi di Machine Learning e Intelligenza Artificiale), agli oltre 30 anni di esperienza al servizio di Supply Chain italiane ed estere e alla stretta e durevole, nel tempo, collaborazione con le migliaia di clienti. Attraverso la loro adozione è infatti possibile aspettarsi benefici che riguardano: aumento del livello di servizio, riduzione dei magazzini, aumento della produttività, rapido ROI.

Strutturare un piano di produzione efficiente in 3 mosse

Come abbiamo più volte ripetuto, la programmazione della produzione è un processo che aiuta le aziende a migliorare il servizio al cliente, ridurre le scorte di materiali e di prodotti finiti, ridurre i lead time di consegna, stabilizzare i ritmi produttivi. Semplicemente, programmare serve ad ottimizzare e ottenere un piano di produzione efficace crea un processo produttivo efficiente.

L’ottimizzazione passa per tre fasi (o funzioni):

La pianificazione

È la fase che riguarda la strategia. Pianificare la produzione significa infatti definire gli obiettivi di medio-lungo periodo e scegliere le azioni, le procedure e gli strumenti per raggiungerli. Le parole chiave della pianificazione sono pertanto tre: obiettivi, risorse, politiche.

La programmazione

È la fase che riguarda l’operatività. Una volta definito un obiettivo, occorre adottare le azioni concrete per raggiungerlo. Programmare significa dunque stabilire cosa fare, in che quantità, quando e come farlo, quanto investire (all’interno del budget pianificato).

Il controllo

È la fase che riguarda la verifica. È infatti necessario controllare la gestione della produzione impostata, per capire – con report e indicatori specifici – quanto è efficace. Questa funzione controlla l’andamento della produzione e rileva gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni.

Tre fasi che rientrano dunque in un unico concetto, quello di gestire il sistema produttivo con lo scopo di ottimizzarlo.

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