Just in time

Just in time definizione

L’espressione “Just in time” (in italiano, “appena in tempo”) indica un modello di gestione industriale, di origine giapponese, che prevede che venga prodotto soltanto ciò che è necessario, nella quantità necessaria e quando richiesto, allo scopo di ridurre ogni potenziale spreco risultante dalle attività di produzione, immagazzinamento e fornitura.

Filosofia Just in time

La politica “just in time”, comunemente abbreviata in JIT viene utilizzata per indicare un sistema di produzione che prevede che quest’ultima sia perfettamente orientata in base alla domanda e ai volumi richiesti dal mercato. L’idea è quella di ridurre al minimo possibile gli sprechi derivanti dall’accumulo di scorte di materiali, semilavorati e prodotti finiti, evitando anche i costi risultanti dalla necessità di immagazzinare grandi quantità di materiali o beni finiti.
Secondo la definizione di Treccani, l’espressione just in time può essere usata per riferirsi a un sistema di produzione “sotto richiesta” del cliente e nei tempi da egli stabiliti. Il sistema di gestione in questione contrasta con il modello che prevede che i beni vengano prodotti e inviati al magazzino, restando in attesa di essere venduti. In questo senso, la filosofia jit punta a evitare situazioni in cui la produzione supera l’effettiva domanda.
Il modello just in time è stato ideato da Kiichiro Toyoda, creatore del “Toyota Production System“ (TPS), il quale si basa su due concetti fondamentali: il concetto di “jidoka” e, appunto, quello di just in time. Mentre il primo si fonda sull’idea di «automazione con un tocco umano» e serve a evitare la produzione di beni difettosi o non funzionanti, la tecnica just in time prevede invece che «venga prodotto soltanto ciò che è necessario».
Come si legge sul sito di Toyota, è necessario che «ogni processo produca soltanto ciò che è necessario per il processo successivo, in un flusso continuo». Il metodo è stato introdotto dall’azienda in questione negli anni ’70, anche se è stato necessario un lavoro di diversi anni per perfezionarlo.
La teoria just in time afferma che «si raggiungono le condizioni ideali per creare delle cose quando macchinari, strutture e persone lavorano insieme per aggiungere valore senza generare alcun tipo di spreco». Partendo da questa premessa, Toyoda ha ideato tecniche e metodologie volte a eliminare ogni «forma di spreco tra le operazioni e i processi. Il risultato è stato il metodo just in time».
In questo senso, la filosofia alla base del modello di produzione just in time può essere dunque applicata all’ottimizzazione di tutto il processo produttivo, nella misura in cui consente di ridurre gli sprechi risultanti sia dalle attività in fabbrica che dalle attività di fornitura.
Si parla, pertanto, anche di magazzino just in time e logistica just in time.

Benefici del Just in Time

I benefici del Just in Time sono notevoli. Oltre alla ottimizzazione della gestione e riduzione degli sprechi il Just in time permette di:

  • abbattere i costi legati allo stoccaggio: producendo solo il necessario, si riducono le merci in stock e diminuiscono i costi legati alla loro conservazione;
  • ridurre il rischio di obsolescenza dei prodotti. Lavorando sempre con livelli di stock minimi il rischio di invecchiamento e obsolescenza dei prodotti diminuisce;
  • aumentare la capacità di reazione a fronte di eventuali variazioni del mercato.

Lean production

La Lean Production (in italiano “Produzione Snella”) rappresenta una metodologia che affonda le proprie radici nel Toyota Production System e ha come obiettivo la riduzione degli sprechi aziendali fino al risultato ideale di eliminarli. Essa considera come spreco l’impiego di risorse (materiali, personale, macchinari, tempo ecc.) che non vengono utilizzate per la creazione di valore per il cliente (il cosiddetto “valore aggiunto”).
In altre parole la Lean Production si occupa della creazione di valore per il prodotto o servizio cercando di ottimizzare tutte le risorse impegnate.
La Lean Production costituisce un sistema che lavora efficientemente ed efficacemente solo se tutti gli elementi che lo compongono interagiscono correttamente.
L’obiettivo del JIT è quello di ridurre al minimo tutti i lead time di produzione e le quantità di scorte lungo il processo di produzione, per concentrarsi solo su ciò che apporta valore per il cliente.
Semplificando, la metodologia JIT consiste nel soddisfare la domanda del cliente realizzando il prodotto richiesto nel momento opportuno, nella quantità richiesta, con la giusta qualità e con i corretti tempi di delivery. Essa implica, però, un passaggio dalla logica di produzione “push” alla logica “pull“.

Logica Push e Pull

La logica “push” (in italiano, spingere) consiste nel produrre una certa quantità di prodotti stabilita in precedenza sulla base di dati raccolti dal mercato e su previsioni sul possibile andamento della domanda.
Tutta la sequenza delle attività produttive, a partire dall’approvvigionamento, avviene a priori dall’insorgere del fabbisogno reale del cliente. La produzione dei processi a valle viene spinta dalle attività a monte.
Questo permette di ottenere la massima produttività degli impianti, ma comporta la realizzazione di magazzini per i prodotti non immediatamente venduti o consegnati alla fase di lavorazione successiva.
Al contrario la logica “pull” (in italiano, tirare) consiste nel produrre una certa quantità di prodotti in base al fabbisogno reale del mercato. Ne segue che tutte le attività produttive, a partire sempre dall’approvvigionamento, avvengono a posteriori dall’insorgere del fabbisogno del cliente.
Le attività a valle tirano la produzione delle attività a monte dei processi produttivi. Idealmente non esistono più magazzini di semilavorati e/o prodotti finiti.

Obiettivi del Just in Time

Gli obiettivi del JIT sono:

  • ridurre le scorte a magazzino
  • ridurre il Lead Time (definito anche Tempo di attraversamento, ovvero è il tempo totale che intercorre tra il momento in cui si verifica la necessità di un determinato articolo e quello in cui l’articolo si rende disponibile)
  • migliorare l’affidabilità del processo produttivo (maggiore flessibilità)
  • aumentare la qualità e il servizio al cliente.

Questi obiettivi si concretizzano in: flessibilità di produzione, reattività alle variazioni della domanda, eliminazione o riduzione di eventuali colli di bottiglia, controllo sull’intera supply chain.

Just In Time Production

Due aspetti che caratterizzano la logica Just in time sono il kanban e il takt time.
Kanban
Il kanban (in italiano, cartellino) è un metodo per attuare la produzione con logica Pull ed ha come obiettivo quello di evitare la sovrapproduzione e far circolare all’interno dell’azienda solamente le informazioni necessarie per realizzare la produzione.
Le regole fondamentali per l’utilizzo di questo strumento: i pezzi difettosi non devono essere fatti avanzare fino alla fase a valle; la postazione a valle deve prelevare i componenti dalla postazione a monte nella quantità necessaria e al momento necessario; le fasi a monte devono realizzare i prodotti nelle quantità e nei tempi richiesti; il numero di kanban deve essere ridotto al minimo; ogni contenitore movimentato deve essere contrassegnato da un kanban.

Takt Time
Il Takt Time rappresenta il ritmo di produzione ottimale per riuscire a soddisfare la domanda del cliente eliminando gli sprechi o i colli di bottiglia. In altre parole, il tempo entro il quale una unità di prodotto deve essere realizzata per soddisfare la domanda del cliente.
Si calcola come il rapporto tra le ore di lavoro disponibili al giorno e il numero di pezzi richiesti al giorno dal cliente.
Il Takt time non va confuso con il Tempo Ciclo e nemmeno con il Lead Time.
Il Lead Time (detto anche tempo di attraversamento), infatti, rappresenta il tempo intercorrente tra la ricezione di una richiesta di prodotto e la sua evasione. Il Tempo Ciclo, invece, rappresenta il numero di ore (tempo effettivo di realizzazione) che sono state impiegate per realizzare un determinato prodotto.

 

Conclusioni
Il Just in time presume un atteggiamento mentale da parte di tutte le funzioni aziendali, che tenda alla ricerca del flusso produttivo essenziale e che veda nelle scorte un segnale di inefficienza. In tal modo ci si allontana dall’orientamento classico che continua a guardare alle scorte come ad una fonte di sicurezza necessaria e dalla quale non si possa prescindere.
La filosofia JIT comporta, quindi, una diversa attenzione e responsabilizzazione da parte delle risorse umane dell’azienda le quali diventano artefici e al tempo stesso fruitrici del miglioramento del processo.

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