Come dicevamo, il covid-19 ha lasciato profondi strascichi anche nelle aziende del Fashion&Luxury. Qual’era lo scenario tipico, ed i suoi limiti, riguardo la capacità di pianificare l’intera catena di fornitura pre-covid di queste aziende e qual’è il valore aggiunto di una moderna soluzione di Supply Chain Planning?
Il contesto del settore moda vedeva ancora la maggior parte delle aziende basare la propria pianificazione su fogli di calcolo o su soluzioni molto semplici, non in grado di integrare tutti i dati di domanda e offerta e di valutare contemporaneamente tutti i principali vincoli critici dei processi produttivi. Anche quando un nuovo piano veniva creato, sebbene fosse stato preparato con estrema accuratezza (ma anche con un elevato sforzo manuale), quest’ultimo risultava essere il Piano (ovvero l’unico piano disponibile). Non era possibile creare piani alternativi; e la tipica frequenza del ciclo di pianificazione era ancora settimanale (o talvolta bisettimanale).
Inoltre, diversi reparti delle aziende continuano a soffrire dell’effetto silos. Lato fornitura, lo scarso coordinamento riguardava in principal modo i reparti di pianificazione della produzione, approvvigionamento dei materiali e ingegnerizzazione del prodotto finito. Ogni dipartimento aveva il proprio piano e la riconciliazione risultava difficile.
Quando uno strumento di Supply Chain Planning (SCP) viene invece attivato per supportare il processo di pianificazione, le cose cambiano:
- il reparto di pianificazione della produzione è in grado di trasformare l’analisi della domanda raccolta durante le campagne vendita e la previsione degli articoli continuativi in un piano fattibile condividendolo come il “piano aziendale”;
- l’ingegnerizzazione del prodotto finito può facilmente verificare se il proprio piano è allineato alle date pianificate per l’inizio dei lanci della produzione;
- i reparti di approvvigionamento dei materiali possono beneficiare di una migliore visibilità dei materiali mancanti che influiscono effettivamente sul piano dei lanci di produzione, consentendo solleciti più mirati. I piani di reintegro delle materie prime sono allineati ai fabbisogni di produzione opportunamente tempificati.
Il ciclo settimanale, che è stato l’obiettivo per molti anni nella pianificazione della supply chain, mostra i suoi limiti poiché è ormai evidente che le variabili possono mutare ancora più velocemente. In alcune discussioni riguardanti la ripartenza dopo la chiusura causata dalla pandemia, un’affermazione ricorrente diceva: “Non abbiamo bisogno del miglior piano possibile ora, ma della possibilità di creare nuovi piani ogni giorno”. Questa affermazione può essere ugualmente valida anche nella pianificazione della supply chain. Nel prossimo futuro la vera sfida sarà la capacità di supportare il processo decisionale attraverso una rapida disponibilità di nuovi piani. La loro creazione su base giornaliera è possibile solo grazie alle moderne soluzioni di Supply Chain Planning.
Le aziende, che stabiliscono un processo virtuoso e ad elevata frequenza di pianificazione della supply chain, sono in grado di reagire meglio ai cambiamenti, con conseguenti risparmi sui costi, ottenendo:
- una migliore sincronizzazione sulle date pianificate;
- maggiore fattibilità del lancio in produzione;
- un maggiore utilizzo della capacità;
- consegne più puntuali ai centri di distribuzione;
- una compressione dei lead time di produzione.
Questo ci viene confermato anche dalle aziende e dai clienti. In una recente visita presso un’azienda del lusso, che ha riflettuto per parecchi anni sull’opportunità di implementare un software a supporto del processo di pianificazione della produzione, il cliente stesso ha affermato che i progetti completati in tale ambito sono ora riconosciuti come un successo aziendale. I manager sono soddisfatti degli obiettivi di business raggiunti e gli utenti sono contenti di essere supportati da una soluzione che offre piani aggiornati quotidianamente e fornisce loro tutte le informazioni per prendere la decisione in modo più corretto.