Sono ormai passati alcuni mesi dall’esplosione del virus in Europa, e sembra già passata un’era geologica. In questi mesi ci siamo abituati a ridurre la nostra libertà fisica e le aziende produttive hanno dovuto affrontare chiusure e riduzioni significative dell’ordinato.
Nei prossimi mesi ci sono diversi scenari possibili: da un rapido ripristino di una situazione normale, a seguito di una riduzione significativa e permanente del contagio e quindi di un aumento della fiducia dei consumatori, ad altre ondate legate alla diffusione del contagio, con il rischio di chiusure parziali di alcuni mercati a causa della necessità di arginare i contagi, e con l’impossibilità ad oggi di capire effettivamente l’ampiezza di tale rischio e le diverse ondate possibili.
In base al settore di attività questa situazione avrà anche impatti profondamente diversi: alcune aziende subiranno un calo persistente della domanda, altre solo temporaneo, altre ancora hanno potuto approfittare di questa nuova realtà per incrementare addirittura il volume di affari.
C’è però una parola chiave che sarà sempre presente nei prossimi mesi ed è agilità. Supply Chain tipicamente complesse, sia dal lato della distribuzione sia da quello della fornitura, coinvolgono diversi attori e un’alta dinamicità.